TERRAROSSA 2018

TERRAROSSA 2018

Terra rossa, groviglio di arbusti, grotte, cavità e doline. E’ il Carso selvaggio che dall’altipiano alle spalle di Trieste si estende oltre i confini per andare a perdersi ad est.
Una terra aspra, animata da forti contrasti e sovente sferzata da una Bora spregiudicata e violenta.
Nell’immaginario collettivo, oltre a richiamare alla memoria un passato di sangue, conserva anche un alone di mistero dovuto forse all’idea di essere un nascondiglio naturale di chi deve o vuole sparire; un luogo trasgressivo per riti esoterici o amori clandestini.
Ma le persone che abitano questi luoghi così speciali sono fortemente legate a valori semplici e antichi fondati sull’appartenenza, sul significato di casa e il senso di attaccamento al concetto di famiglia.
Sono minoranze autoctone (sloveni in Italia e italiani in Slovenia e Croazia) il cui sentimento di appartenenza è fortemente ispirato dal territorio. Luoghi segnati da una storia difficile, da cento anni di confini contesi e infine subiti, sia da chi è fuggito e che da quelli che sono rimasti.
Ora ciò che fu confine non separa più, anzi, unisce perché continuamente attraversato per mille e più ragioni in un costante scambio di vite e situazioni.
Per molti ancora la ricerca di giovanili ricordi nei luoghi che furono casa.
Una realtà complessa e ruvida, che vive di un’economia agricola essenziale ma sufficiente a rimanere ancorata a una terra, poca, povera e rossa.